CITTA’ MODELLO thinking city
Quali tracce lascia il momento più intenso della carriera accademica nel progettare di oggi?
E in che modo l’architettura e la “forma di città” assumono un ruolo progettuale e di ricerca per configurare un nuovo “Modello di città” che si confronta con il paradigma delle smart cities in una città pensante?
Come si relaziona la ricerca architettonica con la ricerca di un’identità per la città creativa, della cultura, intelligente, inclusiva, accessibile e come si colloca l’architettura nella contemporaneità, dove il progetto urbano interviene per rammendare, rigenerare, ricostruire sul costruito?
A queste domande rispondono maestri dell’architettura e giovani architetti che, attraverso un’analisi critica del Modello, plastico architettonico del proprio progetto di tesi, innescano un dialogo intergenerazionale in rapporto alla complessa dimensione dell’architettura nella thinking city.
Il percorso espositivo sarà introdotto da una presentazione curata da OFARCH volta a tracciare il rapporto tra, identità, cultura e architettura nell’ambito del dibattito contemporaneo sulla città smart prefigurando riferimenti all’idea di smart land dove assume un ruolo determinante anche il rapporto tra città e paesaggio.
Si innescano così 3 tipi di dialoghi: il primo, di carattere personale, tra l’essere stati studenti e l’essere oggi professionisti attraverso il confronto critico con il proprio lavoro, il secondo nel rimontare idealmente un Modello di città fatto di frammenti, i plastici architettonici e idee di città dei grandi Maestri e il terzo nel configurare nuovi accenni formali capaci di tradurre in forma urbana e luoghi il paradigma di smart cities.
La mostra Città Modello thinking city vuole mettere alla luce il talento creativo dei giovani professionisti, per ricreare un enorme laboratorio formale aperto sul quale potersi confrontare sul tema e sul ruolo dell’architettura delle nostre città.
L’alta qualità espressiva dei plastici, supera la semplice rappresentazione formale del progetto innescando vere e proprie forme d’arte scultoree che con armonia dissonante dialogano con la ricchezza decorativa del piano nobile di Palazzetto Pianciani.
a cura di: ENRICO ANSALONI_ALESSANDRO BRUNI_FABIO FABIANI
partecipanti: FRANCESCO CELLINI_GIANGIACOMO D’ARDIA_PAOLO MARTELLOTTI_FRANZ PRATI_FRANCO PURINI_LAURA THERMES
AURORA DEL SETTE_ANDREA ANTONUCCI_PIETRO ZAMPETTI_FRANCESCO CONTE_GIULIO GALLI_GIORGIO PAPAEVANGELIUS_FILIPPO PARRONI_SIMONA SCRASCIA_DALILA DE SIMONE_ALESSANDRO ZAPPATERRENI_ENRICA CORVINO_ANTONELLO LEGGIERO_GABRIELE SALVIA_ALBERTO SACCA’_FRANCESCA FERRARA_PATRIZIA PESCAROLO_GIADA DOMENICI_SANTE SIMONE_LAURA FABRIANI_VIVIANA CIRILLO_PASQUALE LOIUDICE
CASA DELL’ARCHITETTURA SPOLETO
OFARCH, Officina d’Architettura ha avviato l’Urban Center quale luogo per la partecipazione ed elaborazione culturale di riflessioni, idee, proposte per la rigenerazione urbana di Spoleto. L’Urban Center si articola in diverse aree tematiche e in diverse sedi operative, una delle aree tematiche e culturali è la Casa dell’Architettura.
La Casa dell’Architettura è luogo permanente per la promozione dell’architettura, anche in rapporto all’urbanistica, al paesaggio, alle diverse forme artistiche e arti visive, cercando di promuovere occasioni di crescita culturale locale verso idee e riflessioni per la città mediante il confronto con figure culturali di alto profilo di rilievo nazionale e internazionale.
La Casa dell’Architettura sarà luogo per Esposizioni permanenti e temporanee interattive, Laboratori didattici per bambini, Workshop partecipativi su temi e contesti della città (narrAzioni), Conferenze, seminari, attività di formazione, spazi condivisi per giovani creativi, “i dialoghi alla casa dell’architettura”.
PALAZZETTO PIANCIANI
Il Palazzetto Pianciani, cosi denominato perché costruito posteriormente al frontale Palazzo Pianciani è stato la sede della storica Banca Popolare della città di Spoleto. Il Palazzetto è stato terminato nel 1914 su progetto dell’ing. Martino Pompili coadiuvato dall’ing. Umberto Eliogabalo.
La facciata principale che affaccia su Piazza Pianciani è costituita da paraste verticali molto pronunciate che definiscono il corpo centrale dell’edificio, segnato anche da bande orizzontali a modo di bugnato per tutto il livello di ingresso. Lo stesso disegno si ripercuote sulla facciata dell’edificio che si prospetta su Piazza Mentana e sul Corso Mazzini di Spoleto. Un intonaco tinteggiato sui toni del giallo ocra riverbera su tutti i lati dell’edificio.
L’interno è segnato da uno stile liberty molto pronunciato (quasi unico per la città di Spoleto) in particolare riscontrabile nello scalone di ingresso e nella sala degli sportelli. Molti sono le opere in ferro, (ringhiere e lampade), e in legno (apparati decorativi) di elevatissimo pregio sia per la loro fattura che per la loro qualità estetica.
Nel piano nobile sono presenti librerie, casseforti dei primi del novecento e bacheche che raccolgono documenti importanti legati alla storia della Banca.
Nel corso degli anni il Piano si è arricchito con opere d’arte di ogni genere ed epoca concludendosi nel periodo più recente con le opere di De Chirico, Morandi e Guttuso.